Ottimizzazione della produzione: come ridurre gli sprechi e massimizzare l’efficienza

da | News & Blog, Operation - Supply Chain, Sostenibilità

L’ottimizzazione della produzione è uno degli obiettivi chiave per ogni azienda manifatturiera che voglia mantenere la propria competitività. Questa attività, oltre a migliorare l’efficienza produttiva permette anche di ridurre gli sprechi e i costi operativi, con benefici tangibili anche sull’ambiente. Vediamo, in questo breve articolo, come l’ottimizzazione della produzione, applicata con metodi mirati, possa portare a risultati concreti e duraturi e quali sono le migliori pratiche che i consulenti di direzione possono suggerire alle aziende per ottenere un impatto reale.

L’ottimizzazione della produzione è un approccio metodologico che punta a migliorare ogni aspetto del processo produttivo. Questo significa intervenire sui tempi, le risorse, le fasi di lavorazione oltre a comprendere interventi di automazione e digitalizzazione dei processi produttivi. Ridurre gli sprechi, ottimizzare il flusso di lavoro e aumentare la qualità del prodotto sono tutti obiettivi correlati, che puntano a rendere la produzione più agile, flessibile, efficiente e a contenere sprechi di risorse con miglioramento dell’impatto ambientale. Ridurre il consumo di energie necessarie alla produzione porta, oltre ad una sensibile riduzione dei costi, anche un significativo abbattimento delle emissioni globali.

La relazione tra ottimizzazione e sprechi

La metodologia Lean Manufacturing, ad esempio, evidenzia sette tipologie di spreco da eliminare per migliorare i processi. Questi sprechi includono sovrapproduzione, attese, trasporti inutili, movimenti eccessivi, difetti e rilavorazioni, eccesso di scorte e sovraccarico del personale. Intervenendo su questi sprechi si riducono i costi e si aumenta l’efficienza operativa.

Mappatura del flusso di valore (VSM)

Un metodo efficace per individuare sprechi nascosti è la Mappatura del Flusso di Valore (VSM). Uno strumento Lean consente, ad esempio, di visualizzare ogni fase del processo produttivo, dal ricevimento delle materie prime fino alla consegna del prodotto finito. Questo approccio permette di identificare le aree che rallentano la produzione e di impostare interventi mirati sul processo.

Esempio pratico: In una PMI del settore alimentare, la VSM ha permesso di scoprire che il 15% del tempo era perso in attesa di materie prime tra una fase e l’altra della produzione. Riprogettando il layout degli impianti e migliorando il coordinamento tra i reparti, l’azienda è riuscita a ridurre drasticamente i tempi di attesa, ottenendo così una sensibile riduzione dei costi di produzione.

Automazione e digitalizzazione

L’automazione è un’altra delle leve principali per massimizzare l’efficienza operativa. Con l’inserimento di tecnologie come i sistemi di Manufacturing Execution System (MES), è possibile monitorare in tempo reale l’avanzamento della produzione e rispondere prontamente a qualsiasi variazione. Integrando l’Internet of Things (IoT) e i sensori smart, si rende possibile il monitoraggio automatico di macchinari e processi e si possono ridurre i tempi di fermo impianto, migliorando inoltre l’efficacia della manutenzione predittiva.

Esempio pratico: Un’azienda metalmeccanica ha integrato sensori IoT sui suoi macchinari per monitorare i parametri di funzionamento. Grazie alla manutenzione predittiva, l’azienda ha ridotto sensibilmente i tempi di inattività, risparmiando costi di riparazione e aumentando conseguentemente la produttività.

Standardizzazione e miglioramento continuo (Kaizen)

Il Kaizen, o miglioramento continuo, è un approccio che incoraggia l’ottimizzazione quotidiana, attraverso il coinvolgimento dei collaboratori e il miglioramento costante dei processi. Questo metodo incentiva il personale a proporre soluzioni innovative per rendere il lavoro più fluido, ridurre i tempi di attesa e migliorare la qualità del prodotto. Per approfondire l’argomento puoi leggere l’articolo “Il miglioramento continuo: TQM e Kaizen in produzione

Kaizen e miglioramento continuo

Il termine giapponese “Kaizen” significa “cambiamento in meglio” e si riferisce a una filosofia di miglioramento continuo che coinvolge tutti i livelli dell’organizzazione. L’implementazione del Kaizen è indispensabile per portare significativi miglioramenti nelle performance aziendali attraverso piccoli e costanti cambiamenti.

Esempio pratico: Un’azienda tessile ha adottato la filosofia Kaizen per ottimizzare la fase di assemblaggio. I collaboratori, coinvolti nella risoluzione dei problemi, hanno suggerito piccole modifiche alle postazioni di lavoro, riducendo i tempi di cambio turno e migliorando la qualità del prodotto finale.

Un aspetto cruciale dell’ottimizzazione è la capacità di misurare i miglioramenti attraverso l’analisi di indicatori numerici di facile comprensione, che rappresentano in modo obbiettivo e asettico l’andamento della produzione; in questo modo si possono adattare le strategie operative sulla base dei risultati evidenziati. Senza strumenti di analisi efficaci è difficile quantificare e rilevare i benefici reali degli interventi e fare correzioni tempestive.

Key Performance Indicators (KPI)

Tra i KPI più utilizzati per misurare l’efficienza produttiva ci sono:

  • Overall Equipment Effectiveness (OEE): una misura della percentuale di tempo in cui la produzione si svolge in modo efficiente.
  • Tasso di difettosità: che indica la quantità di prodotti difettosi rispetto al totale.
  • Lead time: tempo impiegato per completare l’intero ciclo di produzione, dalla materia prima al prodotto finito.

Esempio pratico: Una PMI del settore alimentare ha implementato un sistema di monitoraggio dei KPI, migliorando l’OEE del 12% grazie a un’attenta revisione delle pause tra le fasi di lavorazione e alla riduzione del lead time del 15%.

Oltre a massimizzare l’efficienza produttiva e ridurre i costi, l’ottimizzazione dei processi produttivi ha un impatto positivo sull’ambiente. Riducendo gli sprechi di materiali e di energia, infatti, le aziende possono ridurre la loro impronta ecologica e contribuire agli obiettivi di sostenibilità a cui anche la clientela guarda con sempre maggiore attenzione.

A questo proposito riporto il link all’articolo del collega Giovanni Rissone che con grande competenza spiega brevemente i vantaggi specifici nell’attuare un “modello di eccellenza aziendale ideato e curato dalla EFQM – European Foundation for Quality Management.

Esempio pratico: Una cartiera ha introdotto un sistema di riciclo dell’acqua, riducendo del sensibilmente i consumi idrici e diminuendo così anche le spese energetiche. Inoltre, migliorando la gestione delle risorse, l’azienda è riuscita ad aumentare la sua reputazione sul mercato, attirando clienti sempre più attenti alla sostenibilità.

Implementare un programma di ottimizzazione richiede tempo, risorse e una visione chiara degli obiettivi da raggiungere. Ecco alcuni consigli per le PMI italiane:

  1. Coinvolgere il Personale: L’ottimizzazione è un processo partecipativo. Ascoltare le idee dei collaboratori e coinvolgerli attivamente può aumentare l’efficacia degli interventi.
  2. Investire in Formazione e Tecnologie: La digitalizzazione e l’automazione sono investimenti chiave. Tuttavia, anche la formazione continua dei collaboratori è fondamentale per gestire al meglio le nuove tecnologie e migliorare le competenze trasversali.
  3. Adottare un Approccio Graduale: L’ottimizzazione deve essere un processo graduale. Iniziare con piccoli miglioramenti e consolidarli nel tempo consente di evitare resistenze interne e di ridurre il rischio di errori.
  4. Misurare e Correggere: Monitorare costantemente i KPI e adattare le strategie in base ai risultati ottenuti permette di mantenere alto il livello di efficienza.

L’ottimizzazione della produzione è un passo fondamentale per le aziende che desiderano ridurre i costi, migliorare l’efficienza e aumentare la loro competitività. Grazie a metodologie consolidate come la Lean Manufacturing e a tecnologie innovative, le aziende possono migliorare significativamente i loro processi, riducendo gli sprechi e favorendo un ambiente di lavoro più sostenibile sia sotto il profilo ambientale che lavorativo.

In un mercato sempre più orientato all’efficienza e alla sostenibilità, l’ottimizzazione dei processi produttivi è un vantaggio competitivo irrinunciabile. Con il giusto supporto consulenziale e un approccio strategico, ogni PMI può ottenere miglioramenti tangibili e duraturi, assicurandosi una posizione solida e distintiva nel proprio settore.

Metodo network® è in grado sostenere gli  imprenditori e le loro aziende per avviare processi di trasformazione per alimentare una sana cultura d’impresa. Scegliere Metodo network® significa affidarsi a una rete di Consulenti esperti e competenti nella creazione di aziende e nella loro conduzione. 

Metodo network® è in grado di offrire, oltre alla propria consulenza manageriale, anche tutta una serie di competenze ingegneristiche/tecnico/operative per l’ottimizzazione dei processi e il miglioramento della qualità di prodotto e di processo.

Tutti i giorni Metodo network® con i suoi consulenti senior dà un supporto concreto a imprenditori e manager. Li ispira e li aiuta a migliorare e risolvere le criticità. Questo è il perché ed è l’impegno che noi di Metodo network® da sempre mettiamo nei processi di cambiamento della cultura delle organizzazioni.   Metodo network®, specializzata nelle aree: Supply Chain Integrata; Sales; Organizzazione; Coaching e Formazione; Amministrazione Finanza e Controllo. Offre Consulenza Aziendale – Strategica e Operativa – per trasformare l’organizzazione e i processi aziendali.

Contattaci! potrai fissare un video incontro o un appuntamento presso la tua sede secondo le tue esigenze e senza impegno alcuno da parte tua. 

Richiedi del materiale di approfondimento o un incontro senza impegno!